Le Metamorfosi di Ovidio. Poesia e logica del cambiamento

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Martedì 17 e mercoledì 18 ottobre 2017, a partire dalle 16, presso l'Aula Magna della sezione di Scienze dell'Antichità della Federico II, esponenti di spicco nel panorama nazionale e internazionale della filologia classica attraverseranno i testi ovidiani dando spazio anche alla loro fortuna nell'ambito delle altre arti. Terranno relazioni Gianni Cipriani, Lucio Cristante, Rosalba Dimundo,  Gianni Laudizi, Paolo Mastandrea, Fabio Stok. Parteciperanno ai lavori i docenti Arturo De Vivo, Giulio Massimilla, Giuseppina Matino, Giovanni Polara, Marisa Squillante, Valeria Viparelli. Il Convegno sarà aperto dai saluti del Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Edoardo Massimilla.

"Si muove nello spazio immenso la sfrenata libertà dei poeti né vincola le sue parole alla verità storica" Amores III 12 (41-42): ponendo questa citazione in esergo che costituisce una fotografia del caleidoscopico mondo poetico ovidiano l'Ateneo federiciano il giorno 11 maggio 2017 continuava le celebrazioni del bimillenario della morte di Ovidio con l'intervento di Arturo De Vivo e Giuseppe Zollo, Le Metamorfosi di Ovidio. Poesia e logica del cambiamento. L'intervento è stato l'ultimo nel tempo del ciclo organizzato da F2Cultura, ciclo intitolato  ‘Ovidio e la cultura occidentale. Metamorfosi' Incontri su Publio Ovidio Nasone introdotto il 24 marzo 2017 dalla lectio magistralis di Paolo Fedeli. Sull'energetico dinamismo delle Metamorfosi, che continuano a costituire un centro di attrazione ancora ai nostri giorni in Ateneo, secondo quella politica culturale che guarda al futuro non dimenticando mai la storia e le proprie radici, si sviluppano molte altre iniziative per avvicinare i giovani alla lettura di questo poeta che con la ricchezza dei suoi versi continua a dare valore all'affermazione di Atto Vannucchi nella sua edizione delle Metamorfosi del 1863:"Libro adattissimo a svegliare l'ingegno dei giovani ... perché allettano con quella mirabile varietà di avventure descritte con tanto incanto di poesia "(p. XXXIV).

 

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