"La coscienza della fine: le ultime opere di Giovanni Pontano"

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Si terrà giovedì 27 aprile 2017 alle ore 15:00 (aula 342, Dipartimento di Studi Umanistici - Università degli Studi di Napoli Federico II) l'incontro legato al ciclo seminariale Il Canto della Sirena con la relazione di Florence Bistagne (Université d'Avignon) dal titolo "La coscienza della fine: le ultime opere di Giovanni Pontano".

Nel corso del seminario si punterà l'attenzione, in particolar modo, sull'ultimo periodo di vita e di attività letteraria di Giovanni Pontano, uno degli esponenti più importanti dell'Umanesimo napoletano, corifeo della celebre Accademia che ne prese il nome. «Ritirato della politica – dichiara Bistagne – a partire degli anni novanta del Quattrocento, è un Pontano stanco, realistico e quasi cinico a ripiegarsi sulla letteratura come unico scopo dell'intellettuale. Di fronte al crollo del regno aragonese, è questa l'epoca in cui scrive o pubblica opere come il De sermone, il De prudentia, la Lepidina, ma anche in cui offre consigli ai sovrani nel suo carteggio, in una dimensione adesso privata, mentre tutta la sua vita precedente aveva assunto una dimensione pubblica. Attraverso l'esame di alcune lettere del Pontano ad amici o sovrani cercheremo di mostrare come la coscienza della fine abbia contribuito a delineare un ritratto del loro autore più complesso e profondo di quando era coinvolto negli affari pubblici».

Le tematiche affrontate costituiranno un'ulteriore importante tappa del percorso seminariale Il Canto della Sirena, a cura di Giuseppe Germano, Antonietta Iacono, Pasquale Sabbatino, Vincenzo Caputo e Gianluca del Noce. Questo ciclo di seminari, al suo terzo anno, intende mettere in luce e valorizzare caratteri, aspetti e protagonisti della cultura umanistico-rinascimentale di ambito partenopeo con un'attenzione dedicata anche alle peculiari declinazioni europee di tale cultura. Simbolo di tradizione sapienziale e richiamo alle origini greche della città, il mito di Partenope, la sirena sul cui sepolcro sarebbe sorta la città di Napoli e a cui è intitolato il ciclo seminariale, rappresenta uno dei principali fattori identitari per i protagonisti dell'Umanesimo e del Rinascimento napoletano.

 


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