Le Università: fabbriche o semafori?

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Giovedì 30 marzo 2017, al Centro Congressi federiciano di via Partenope 36, alle 20.30, nuovo appuntamento per il ciclo di incontri "Come alla Corte di Federico II - ovvero parlando e riparlando di scienza". Massimo Marrelli, docente emerito di scienze delle finanze e già Rettore della Federico II interverrà sul tema ''Le Università: fabbriche o semafori?''.

Istituzioni assimilabili alle Università sono esistite nella storia della umanità da tempi immemorabili: l'Università al-Qarawiyyin in Marocco fondata nel 859 da una donna, quella di Nalanda in India fondata nel V secolo e poi le Università Medievali con le loro peculiarità di Studium generale e Universitas Studiorum. Senza voler entrare nelle caratteristiche diverse di queste istituzioni, sorge però una domanda: che ruolo svolgono? Perché esistono?

In Economia esistono almeno due teorie che analizzano il loro ruolo: quella del Capitale Umano che vede le Università come luogo di produzione di questo Capitale attraverso l'attività di ricerca e formazione di competenze avanzate negli studenti. Queste competenze sono domandate dagli individui perché aumentano la loro produttività sul mercato del lavoro e quindi permettono di ottenere migliori retribuzione attese. (Università come Fabbrica di Capitale Umano)

D'altro lato, la teoria dei giochi vede le Università come meccanismo di segnalazione sul mercato del lavoro degli individui che, per loro natura, sono dotati di alte capacità; infatti per coloro che, per natura o altro, sono dotati di basse capacità le Università presentano difficoltà molto rilevanti da superare e con un semplice confronto fra i benefici che otterrebbero dalla laurea e lo sforzo necessario a conseguire il titolo di studio semplicemente non si iscriverebbero. (Università come Semafori).

Entrambe queste teorie prevedono che si osservi una differenza nelle retribuzioni attese fra i laureati e gli altri; e questa differenza è, in genere, parzialmente confermata. Ma si può affermare che, se i dati non contraddicono le teorie, queste sono vere? Non potrebbe essere vero invece che le Università costituiscono delle lobbies all'interno delle quali gli individui si creano contatti per sostenersi vicendevolmente in qualsiasi scelta per trovare lavoro e accedere ai più ambiti circoli del potere politico ed economico del Paese?. (Mercato del lavoro relazionale).

Se si allarga un po' la prospettiva si osservano altri fenomeni interessanti. Si osservano, ad esempio, correlazioni positive fra le spese per le Università e gli indici di democrazia, quelli di libertà e quelli di innovazione di un paese. Per di più questi effetti sono tanto maggiori quanto più vicini si è ai livelli superiori di questi indici. Ma anche in questi casi è molto complesso individuare una relazione tra causa ed effetto: è la spesa per le Università che, ad esempio, fa crescere gli indicatori di democrazia e di libertà o è vero l'inverso? L'Università è un input di produzione o un bene di lusso che alcune società possono concedersi in misura maggiore di altre?

Le Università Italiane, per fortuna ormai si riconosce, sono molto produttive in termini di ricerca scientifica: Il numero di pubblicazioni per ricercatore è tra i più alti del mondo e altrettanto può dirsi per gli altri indicatori comunemente usati. Perché questo fatto non si traduce in un alto tasso di brevettazione, di innovazione e di crescita del PIL?

Tutte le risposte alle domande precedenti possono essere date solo tenendo conto del fatto che le Università operano in sistemi complessi e che le interazioni fra gli agenti all'interno di questi sistemi non permettono di isolare il comportamento di alcuni senza correre il rischio di giungere a conclusioni del tutto errate e fuorvianti. Troppo spesso questo errore viene ripetuto e diventa una "non verità" come si direbbe oggi. Dobbiamo ammettere, con un po' di umiltà, che ad oggi non conosciamo abbastanza la complessità del mondo in cui viviamo; solo migliorando questa conoscenza potremo dare risposte più accurate al ruolo delle Università (e non solo). Forse ecco perché esistono le Università.

Per motivi organizzativi è necessario confermare la presenza registrandosi online alla pagina http://www.f2cultura.unina.it/quando-alzheimer-filava-la-seta/

Il programma, i video ed altre informazioni sono reperibili sul sito web di Ateneo www.f2cultura.unina.it

L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di Come alla Corte https://www.youtube.com/channel/UCmeZIFuEq-sIcpR9AoavEKQ

Si ricorda che non è possibile prenotare posti a sedere e l'ingresso è consentito fino ad esaurimento dei posti. Eventuali variazioni saranno comunicate attraverso il nostro sito e i social network.

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Redazione

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