Sergio Moccia Presidente dell'Associazione degli studiosi di diritto penale

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È un riconoscimento a Napoli, all'Università Federico II, alla Scuola del sistema penale integrato, allo Scienziato che nella Perenne emergenza affermava che il compito della scienza del diritto è «orientare legislatore e giudici nel nuovo e difficile rapporto con la realtà». Si tratta di un controllo 'tecnico', che riguarda i mezzi, e di un controllo 'assiologico', che riguarda i fini della politica. Nelle opere di Moccia si intrecciano discorso critico e discorso propositivo, controllo negativo e controllo positivo entrambi richiesti alla scienza giuridica per alimentare un garantismo inteso non solo come limite formale, ma come progetto sostanziale.

Ed usando le parole di Alessandro Baratta, il canone dell'interdisciplinarietà interna implica il concorso di sapere dommatico e di sapere sociale, di diritto penale e di diritto processuale, concorso che consente di studiare il sistema della giustizia penale come deve essere e come è. Ma nell'idea di Moccia la comunità scientifica deve andare oltre lo stesso modello integrato, realizzando il canone dell'interdisciplinarietà esterna ovvero  progetti di politiche integrate, multiagenziali, per rispondere ai diversi problemi della sicurezza in modo differenziato. Il carattere residuale e spesso anche l'inutilità dell'intervento punitivo sarebbero politicamente più efficaci, anche in virtù di una maggiore partecipazione della società civile.

 


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