Nasce il percorso a Y

Con la registrazione da parte della Corte dei Conti si è chiuso l'iter del Decreto che modificherà l'ordinamento didattico universitario con l'introduzione del percorso a Y per la laurea triennale. "Abbiamo raggiunto un'altra importante tappa per rendere il sistema universitario più efficiente e rispondente alle esigenze di una società in sempre più rapida trasformazione", ha commentato il Ministro Letizia Moratti. "Con la revisione del Decreto che ha istituito il 3+2 sarà garantita una maggiore flessibilità alla progettazione formativa e saranno, al tempo stesso, riqualificate le lauree in modo da potenziare il raccordo con il mondo del lavoro e consentire più opportunità di sbocchi professionali. L'Università italiana", ha concluso il Ministro, "ha ora gli strumenti per assicurare ai nostri giovani sia la qualità dell'offerta formativa sia titoli maggiormente spendibili sul mercato del lavoro".

Il Decreto prevede tra l'altro nuove qualifiche accademiche: il titolo di dottore spetta ai possessori della laurea triennale, mentre a chi consegue la laurea magistrale e il dottorato di ricerca spettano, rispettivamente, le qualifiche di dottore magistrale e dottore di ricerca. La qualifica di dottore magistrale compete anche a coloro i quali hanno conseguito la laurea secondo gli ordinamenti didattici previgenti al decreto 509/1999.

A completamento della rigida architettura di sistema del cosiddetto "3+2", potrà essere introdotta una struttura di primo livello a "Y" con due percorsi paralleli e distinti, adeguatamente progettati.
Dopo un primo anno, dove si frequenteranno attività didattiche comuni, lo studente potrà scegliere tra il percorso professionalizzante che conduce alla laurea triennale (1+2) ed il percorso metodologico per gli studenti che dopo la laurea triennale intendano conseguire anche la laurea magistrale (+2).

Da sottolineare inoltre che si passa da una concezione "verticale" dei percorsi formativi a un modello trasversale: in pratica, adottando un criterio multidisciplinare della formazione si potrà conseguire una laurea triennale umanistica e proseguire in un biennio "magistrale" nel settore scientifico e viceversa, ovviamente dopo una verifica, da parte dell'ateneo, della preparazione e degli eventuali debiti formativi da colmare. Tale possibilità viene garantita allo studente attraverso il ricorso alle cosiddette "passerelle".

Molto importante è la modifica dei percorsi finalizzati alle professioni legali di magistrato, avvocato e notaio. Ciò consentirà di costruire un modello a "ciclo unico" - di 5 anni (300 crediti formativi universitari) - che garantirà maggiore organicità, unitarietà, completezza e qualità nella formazione. Verrano definiti comunque percorsi triennali per quanto riguarda le classi di laurea non correlate alla formazione delle professioni legali classiche.


Redazione

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