Di scena sul set. L'adattamento teatrale nel cinema italiano del secondo 900

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Il Master di II livello in Drammaturgia e Cinematografia riprende la didattica con il primo incontro del ciclo di lezioni Di scena sul set. L'adattamento teatrale nel cinema italiano del secondo Novecento (30 settembre 2016, ore 14, Dipartimento di Studi Umanistici, aula 342). Introduce il coordinatore del Master Pasquale Sabbatino e interviene Giulia Tellini. L'obiettivo è la ricostruzione del «lavoro di adattamento che dai vari testi teatrali ha portato ai film – afferma Giulia Tellini – e la dimostrazione del fatto che un adattamento debba essere valutato in base alla capacità, da parte del regista, non solo di rendere l'"immaginità" dello scrittore (e perciò di trasmettere il senso profondo dell'opera), ma anche di dare vita a qualcosa di nuovo, sfruttando le potenzialità espressive offerte dal proprio mezzo narrativo. Un regista che intenda trasporre un'opera letteraria, infatti, dovrebbe riuscire a mantenersi fedele alla «proposizione» di un autore e, nello stesso tempo, a reinventare un'autonoma modalità di "enunciazione". Adottando la distinzione, suggerita da Bazin, fra "fedeltà alla lettera" e "fedeltà allo spirito", spesso chi rimane più fedele "alla lettera" finisce, paradossalmente, col rivelarsi meno fedele "allo spirito" del testo di partenza».

Durante il ciclo di lezioni seminariali saranno analizzati alcuni testi della letteratura teatrale italiana attuando un confronto con i loro rispettivi adattamenti cinematografici, presi in esame, più che come «traduzioni intersemiotiche», come vere e proprie "interpretazioni", partendo dal presupposto che ogni riscrittura è un processo di intensa e totale riappropriazione.

Il percorso parte dalla Mandragola di Niccolò Machiavelli (adattata per lo schermo da Alberto Lattuada nel 1965) per arrivare a Novecento di Alessandro Baricco (monologo al quale Giuseppe Tornatore si è ispirato per il suo film La leggenda del pianista sull'oceano, del 1998), passando per Le miserie del signor Travet di Vittorio Bersezio (il film, di Mario Soldati, è del 1945), Enrico IV di Luigi Pirandello (liberamente adattato da Marco Bellocchio nel 1984), Filumena Marturano di Eduardo De Filippo (da cui Vittorio De Sica ha tratto il suo film, del 1964, Matrimonio all'italiana), Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg (il film omonimo, di Luciano Salce, è del 1967), e altri. (c.s.)


Redazione

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