Sarà Napoli ad ospitare, dal 21 al 24 settembre, presso il Centro Congressi della Federico II di via Parthenope, OXIDE 2016, il VI International Workshop on Oxide-based Materials contraddistinto dal tema "Perspectives in Material Science and Technological Applications". L'evento, organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale della Federico II, in cooperazione con le Università dell'Insubria e del Piemonte Orientale, è promosso dall'Associazione Italiana Zeoliti - AIZ, che in concomitanza terrà anche il suo meeting annuale (AIZ DAY 2016).

Il Workshop si pone come evento di riferimento internazionale per tutti gli studiosi di materiali a composizione ossidica e struttura micro - o mesoporosa – come le zeoliti e prodotti affini –, riconducibili alla variegata famiglia dei materiali nano-strutturati, di estremo interesse applicativo, sia in campo industriale che ambientale ed energetico.

"Il Gruppo di Chimica Applicata presso la Federico II, è da sempre molto attivo nello studio e nella ricerca sulle zeoliti e i materiali nano-porosi ad esse correlati, anche per la presenza di estesi depositi di zeoliti naturali nella Regione Campania e nell'Italia Centro-Meridionale", riferisce il Professore Domenico Caputo, Presidente del Comitato Organizzatore e membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione Italiana Zeoliti.

"A sottolineare il ruolo primario della Scuola Napoletana a livello internazionale" – continua il Professor Caputo – concorre anche la Honorary Membership che l'International Zeolite Association (IZA) ha di recente conferito al Professor Carmine Colella, già Ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali presso il nostro Ateneo e Presidente Onorario dell'Associazione Italiana Zeoliti, di cui è stato co-fondatore".

E proprio nel corso della cerimonia di apertura del Workshop verrà formalmente consegnato al Professor Colella l'ambito riconoscimento, che è motivo di orgoglio per gli allievi che alla "Scuola Napoletana" di Chimica Applicata si sono formati e per la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell'Ateneo Fridericiano, che l'ha avuto fra i suoi più apprezzati docenti.